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PIENZA E IL SUO CENTRO STORICO

La città Medioevale di Pienza si trova fra la Valdichiana e la Val d’Orcia, su una collina da cui si scorgono in lontananza gli Appennini e la città di Montepulciano. Il suo nome deriva da quello del papa Pio II, al secolo Enea Silvio Piccolomini ( 1405 -1464), che nel 1459 ne ordinò la costruzione all’architetto fiorentino Bernardo di Matteo Gamberelli, più conosciuto come Bernardo Rossellino. Questa stupenda città fa parte del Patrimonio dell’Umanità.

Oltre che parlare della meravigliosa posizione dove sorge questa graziosa cittadina di evidente impronta rinascimentale in bella posizione sopra un colle dominante  le valli dell'Orca e dell’Asso, vicino a Montepulciano, ci viene spontaneo di parlare del suo  fondatore che é appunto, il papa Pio II. La storia ci racconta che appena eletto papa da pochi mesi quando si recò nel suo paese natale, Corsignano. Colpito dalla povertà degli abitanti, decisi di tentare di migliorare le condizioni di vita stabilendo nel luogo dove era nato la sua residenza estiva e ribattezzandola con il nome di Pienza. Il progetto venne affidato a Bernardo Rossellino, uno dei più originali e autonomi seguaci di Leon Battista Alberti che seppe abbinare alla sua vasta erudizione un gusto raffinato nel comporre fra loro gli elementi decorativi.

Pienza, ricostruita con rapidità sorprendente, oltre ad essere uno dei più precoci esempi di progettazione urbanistica, fu anche la prima città  edificata nel rispetto dell’ambiente circostante.

Quando Rossellino si pose al lavoro, la città fortificata di Corsignano era costituita da una strada principale, l’attuale corso Rossellino, che univa le due porte più importanti. Porta al Giglio e Porta al Prado. Una fitta rete di strade secondarie arrivano fino alle mura, in gran parte in piedi ancora oggi. Rossellino rispettò in lunga misura questa struttura originaria e collocò gli edifici più importanti ed eleganti nella piazza dedicata a Pio II. Da parte sua il papa espresse l’esigenza di costruire nuovi palazzi lungo il corso Rossellino per ospitare adeguatamente la corte cardinalizia, e due edifici di pubblica utilità: un ospedale e una locanda, quest’ultima situata di fronte alla chiesa di San Francesco.

Rossellino fece della piazza Pio II, dal tracciato in apparenza semplice, il centro della città. Su di essa prospettano le principali costruzioni di Pienza e la cattedrale con il suo grande campanile ottagonale. Gli edifici della piazza, nonostante siano stati costruiti contemporaneamente, presentano un aspetto molto diverso l’uno dell’altro, a seconda delle diverse funzioni a cui erano destinati. Tuttavia, l’uso della tecnica decorativa del graffito sulle facciate ( i risultati raggiunti a Pienza sono particolarmente importanti e spettacolari) conferisce all’insieme architettonico una certa uniformità, realizzando un interessante equilibrio di somiglianza e differenze.

Passeggiando sulla strada delle antiche mura, con sullo sfondo, il campanile ottagonale della chiesa, di San Francesco,  abbiamo osservato un edificio di stile rinascimentale che non si differenzia dagli altri, ma fu costruito successivamente  e per conto dei signori Gonzaga di Mantova, dall’architetto  Leon Battista Alberti, che a Mantova ha costruito molti edifici e chiese. Egli fu per moltissimi anni l’architetto ufficiale della Corte dei Gonzaga.  All'esterno di questo edificio non  vi é alcuna indicazione, ma sembra che all’interno vi sia una targa con il nome dei Gonzaga. In quel tempo, era uso che le grandi famiglie, costruissero i loro palazzi nei luoghi dove soggiornavano i papi o le grandi personalità dell’epoca.

Anche la cattedrale, che abbiamo a lungo visitato, é opera del Rossellino, fu costruita tra il 1459 e il 1462; al suo esterno in severo stile rinascimentale corrisponde un interno a tre navate dalle ricorrenti reminiscenze gotiche. L’edificio presenta una solida facciata divisa in tre parti per mezzo di ampie arcate e sormontata, secondo la simmetria stabilita dai canoni classici, da un timpano nel quale campeggia lo stemma del Piccolomini. Il suo luminoso interno é a tre navate di uguale altezza ricoperte da volte a crociera. Il transetto, delimitato da un’abside poligonale, racchiude il coro  del 1462, mentre nella cripta é custodita una fonte battesimale opera dello stesso Rossellino. La cappella a sinistra dell’altare maggiore é dominata da un’Assunta dipinta dal Vecchietta. La chiesa ospita inoltre diverse opere di scuola senese, come la Vergine con i Santi di Matteo di Giovanni, nella navata destra, e un’altra Vergine con i Santi di Sano di Pietro, che si trova in quella di sinistra.

Negli anni Sessanta la chiesa é stata oggetto di diversi restauri, specialmente infondo alla navata di destra, vicino all'abside. Ancora oggi si notano  i segni del cedimento del terreno.

Il piazzale della chiesa, é un angolo bellissimo, decorato con il pozzo, anche quest’opera é del Rossellino, l’architetto allievo dell’Alberti.

Di fianco alla cattedrale si erge il Palazzo Piccolomini, costruito nel 1463, la cui facciata principale si prolunga oltre il lato occidentale della piazza. Ispirato al fiorentino Palazzo Rucellai, opera dell’Alberti, é considerato il capolavoro del Rossellino: la facciata severa, l’elegante cortile, il bel giardino pensile ne fanno uno degli esempi più notevoli di edificio rinascimentale. La sua facciata in rilievo é divisa da fregi e pilastri, di tipo toscano al pino inferiore di ordine corinzio nel secondo e nel terzo, che separano le grandi finestre gemine.

Questo palazzo, come la stupenda cattedrale, sono stati motivo della nostra visita. Poi ci sono le famose stradine, che noi abbiamo  definito “piccoli carruggi” del centro storico di Pienza, dove l’ultima volta che ci siamo stati con il gruppo CAI di Mantova, abbiamo pranzato in un minuscolo ristorante, ricavato in una entrata di uno di questi antichi palazzi, a quattro passi dalla cattedrale. La città di Pienza, come abbiamo detto, é situata su una collina che domina la pianura della vecchia Toscana, dove l’occhio spazia in un infinito orizzonte, punteggiato da filari di verdi cipressi che svettano verso il cielo.