IL CERVELLO UMANO UMILIATO.

 Molti di noi si domandano, ma che cosa é un era? L’era é  quella grande divisione del tempo nella storia dell’uomo. Ogni era ha la sua epoca, incominciando  da quella della pietra, del bronzo e del ferro  che si lasciarono alle spalle una traccia importante dell’evoluzione dell’umanità. Dopo questi importanti periodi, il 26 agosto del 1789, con l’avvento dalla Rivoluzione francese, che portò  alla Dichiarazione dei diritti dell’uomo  e all'uguaglianza fra  i popoli. Questo periodo fu molto importante per il mondo Occidentale, che porto ad un risveglio culturale, civile ed economico, fu ispirato da diverse ideologie e realizzato da diverse forze.  L’uguaglianza fra gli uomini, portò nel nostro Paese al Risorgimento, periodo storico che comprende una serie di avvenimenti politici, ideologici e militari attraverso i quali gli Italiani si liberarono dalla dominazione straniera e conseguirono l’unità e l’indipendenza del Paese. Nel periodo risorgimentale rifiorirono le arti e la scienza. Cento anni più tardi, e precisamente nel 1895, lo scienziato - inventore della radiotelegrafia, Guglielmo Marconi, premio Nobel,  ha dato il via e l’inizio dell’era delle grandi scoperte scientifiche e tecnologiche, giungendo alle scoperte del nostro tempo. La nostra é stata definita l’epoca della rivoluzione tecnologica e soprattutto dell’informatica. Ma la scienza non si é fermata al semplice computer, all’internet o alla posta elettronica, ma é andata e va sempre più  avanti. L’ultima scoperta - Si chiama “ informatica affettiva”-  é la rivoluzione nata nei centri di ricerca della California dove si costruisce il primo computer dotato d’intelligenza emotiva. Questa notizia, che abbiamo letto  alcuni giorni fa sul quotidiano la “ Repubblica”, in  un articolo di Ferdinando Rampini,  il quale così scrive: “ Questa nuova scoperta, ci promette un futuro migliore - aiuterà i medici nella diagnosi precoce della depressione, per esempio - ma potrebbe renderci la vita infernale: il marketing delle aziende spierà le reazioni segrete del consumatore di fronte ai prodotti del supermercato; a vostra insaputa il datore di lavoro vi controllerà le emozioni, conoscerà ogni fragilità psicologica. Il nuovo trend tecnologico dell’informatica affettiva ha riformato radicalmente il concetto di intelligenza artificiale. Gli scienziati che costruiscono questi computer non si accontentano più di umiliare il cervello umano sul terreno della potenza di calcolo, della velocità nel risolvere problemi scientifici complessi: qui l’homo sapiens ha già perso la gara da tempo. Le macchine pensanti, pur dotate di una micidiale superiorità logica, sembravano  però impotenti di fronte ad un’altra sfida: capire sentimenti, decifrare le motivazioni del comportamento umano. Era un limite  grave. Talmente razionale da risultare ottuso, il computer restava escluso dalla sfera degli affetti, dalla psicologia, quindi gli sfuggiva la comprensione delle relazioni sociali e perfino dei grandi problemi internazionali ( come decifrare il conflitto Israele - Palestina senza introdurre elementi di irrazionalità?).

Grazie ai problemi dell’informatica affettiva, come viene chiamata quest’ultima scoperta scientifica, questi limiti appartengono ormai al passato. Giorno dopo giorno, ci stiamo rendendo conto che i segreti delle nostre emozioni si stanno aprendo all’assalto dei computer. Ho incominciato ad operare questa macchina moderna da  circa  otto anni, cioè  otto anni dopo che ho lasciato il servizio attivo nell’Arma, per passare in quello di quiescenza. Fino a quel l’epoca, ho adoperato sempre  la macchina da scrivere - l’Olivetti - Studio 44 . Non ho fatto nessuna fatica ad inserirmi nel campo dei computer, ma mi  sono accorto, dopo quest’ultima invenzione del computer leggi - emozioni che ci scruterà in fondo all’anima, che  il mio computer appartiene ormai al passato.

Si , é proprio così. Giorno dopo giorno, i segreti delle emozioni umane si stanno aprendo all’assalto dei nuovi computer. “ Ha incominciato a tradirci il volto, “ finestra dell’anima” tutt’altro che impenetrabile. Uno degli scienziati di punta - come scrive Rampini - in questo campo é Javier Movellan, 41 enne psicologo di origine spagnola, da anni impegnato nella ricerca all’Università of California San Diego. La sua squadra di scienziati ha già studiato e catalogato elettronicamente più di 100.000 volti umani “ in azione”, scomponendo ogni singola espressione in minuscoli segmenti di movimenti dei muscoli facciali, spostamenti degli occhi e della bocca, rughe della fronte. Il computer ha scannerizzato fino a 30 immagini del volto per secondo, ha immagazzinato in una banca dati milioni di miliardi di immagini e informazioni. Se penso a tutta questa montagna di informazioni e di immagini immagazzinati nel nuovo computer, mi viene da pensare che quella che io credevo  fosse una macchina potentissima, non é altro che una piccola scatola, contentante una memoria relativamente breve. Infatti, per inserire nuove immagini, spesso devo scaricare quelle esistenti nel cestino . Ma se pensiamo alla mia cara, vecchia e funzionale  Olivetti - Studio 44, che mi ha accompagnato per moltissimi anni, il vecchio computer é da considerarsi una macchina anch’essa infernale.

Come apprendiamo, questa nuova macchina infernale, é in grado, ricomponendo quei dati é già in grado di identificare centinaia di modi complessi di esprimere la gioia o la rabbia, la tristezza o la curiosità: ben presto comincerà a capire sentimenti che vogliamo nascondere. Dal Glem della leggenda ebraica a Pinocchio, dall’Olivetti -  Studio 44 al  Robot di Karel Capek a Frankenstein, é un mito antico della nostra cultura che diventa realtà: la trasformazione dell’oggetto in essere; la macchina con un’anima. Il vero pioniere dell’informatica affettiva é Hal, il supercomputer che dirige l’astronave in “2001”  Odissea nello spazio”, il romanzo di fantascienza di Arthur C. Clarke portato sugli schermi di Stanley Kubrick nel 1968. Hal era dotato di qualità psicologiche: etica del dovere, intuizione, capacità di interpretare le vere intenzioni dei suoi umani compagni di viaggio, infatti l’angoscia di fronte alla propria morte. Fu uno dei primi a fare il grande salto: dall’intelligenza logica e matematica dello schiavo utile, all’intelligenza emotiva che può portare alla parità con l’uomo. La pagò cara.

“Nel laboratorio californiano di Movellan, l’uomo é stato  già sconfitto in almeno una occasione. Chiamato a distinguere maschi e femmine, tra una serie di volti da cui erano stati cancellati tutti gli indizi di natura “ culturale” ( i capelli lunghi o corti, il trucco, orecchini o collane, ecc.), il computer è stato più perspicace. E’ un piccolo esempio rivelatore di una verità importante: a noi la cultura e la storia ci aiutano ma ci fanno anche da velo, il computer può estrarre più facilmente delle convinzioni. Ci siamo cullati a lungo nell’illusione che solo chi priva delle emozioni in proprio può capire la psiche altrui. Gli scienziati dell’informatica affettiva cominciano a sospettare il contrario: per capire l’animo dei nostri simili, siamo spessi handicappati dalla nostra stessa emotività. I pregiudizi, le simpatie e antipatie, le personali nevrosi fanno di noi degli interpreti raramente affidabili della psicologia umana. La macchina é meno fragile.

“All’origine di questa rivoluzione tecnologica c’è un lavoro avviato nel 1970 dalla facoltà di medicina di san Francisco per scomporre e classificare le espressioni facciali  del volto umano: come tanti tasselli di un mosaico infinitamente più complesso, sintomi di stati d’animo ed emozioni. Ai sorrisi e agli sguardi, si é passati ad aggiungere una gamma più ampia di segnali espressivi come il tono della voce e la gestualità delle ami. Trent’anni di ricerche hanno dato una formidabile “ mappatura” delle espressioni umane a disposizione dei nuovi supercomputer. Risulta che un passo successivo ha consentito di incrociare queste apparenze esterne con altri indicatori: la pressione del sangue, il ritmo del respiro, la conduttività elettrica misurata nei piedi. Sono tecniche sperimentali nel lie - detectot, le “macchine della verità” usate con crescente precisione negli interrogatori della polizia americana, mentre nella polizia e carabinieri del nostro Paese, non sono ancora consentite dalla Legge, ( soltanto quando l’imputato vi acconsente). Se fosse consentito in Italia, questa macchina “ strizza cervelli” sarebbe stata impiegata per fare luce nel delitto di Cogne o in altri delitti, che sicuramente rimarranno ad opera d’ignoti.  Già oggi, nel 80% dei casi il computer “ affettivo” risale con precisione dagli indizi esterni agli stati emotivi come la gioia o la paura. Intelligente lo era già: ora comincia ad essere sensibile. E’ una promessa o una minaccia? Questo interrogativo rimarrà ancora per  molto tempo insoluto.

Nel campo commerciale, sembra che la Toyota e Sony lavorano ad un’altra applicazione, montata sul modello sperimentale di automobile Pod. Il computer intelligente integrato nell’auto “ riconosce” stati d’animo pericolosi del guidatore ( affaticamento, nervosismo, aggressività) e prende le sue contromisure: suona musica distensiva, accende il condizionatore d’aria, o addirittura rallenta e parcheggia.

Non ci sono applicazioni inquietanti. Messi a disposizione del marketing, i computer affettivi usati nei focus group rivelerebbero non solo quello che il consumatore dice di un nuovo prodotto, ma anche i suoi sentimenti più profondi. Se l’intelligenza emotiva penetra nel pc che usiamo tutti i giorni, per i datori di lavoro l’intrusione nella privacy dei dipendenti non avrà più limiti. Figurarsi poi lo stress di chi dovrà affrontare un colloquio per l’assunzione di fronte a due esaminatori: uomo più macchina. E che dire dell’uso di questi computer in mano alla polizia? Gli scienziati californiani sono convinti di essere alla vigilia di una rivoluzione industriale almeno altrettanto importante di quella dell’Ottocento. Allora molti furono sconvolti di fronte alle macchine che potevano sostituire il loro lavoro. Oggi anche il nuovo contratto sociale che lega il computer - schiavo all’uomo potrebbe saltare, sottoponendoci a un tremendo shock culturale. Hal sta per assaporare la sua rivincita?.

 La realizzazione di questa infernale macchina “ dell’informatica effettiva”, che ci scruterà in fondo all’anima, é  la rivoluzione nata nei centri di ricerca della California, sicuramente ci prometterà un futuro migliore, ma certamente ci sconvolgerà la vita. Ogni innovazione tecnologica, al suo nascere fa sempre discutere, ma col passar del tempo, ci accorgiamo che é portatrice di sicurezza e di benessere. Se andiamo a guardare al nostro passato prossimo e a quello remoto, dobbiamo dire che l’uomo ha reagito nello stesso modo.  Queste  ricerche innovative e rivoluzionarie, hanno avuto come base gli studi scientifici di Guglielmo Marconi, che con l’introduzione delle onde corte ( per cui creò il nuovo sistema a fascio a onde corte (1916) e delle micro - onde ( 1932), aprì nuove vie all’avvenire della radio, della televisione e dei computer, mentre ora siamo in attesa del super computer dotato d’intelligenza emotiva.

  La prima macchina calcolatrice elettromeccanica fu  realizzata nel 1944 dall’IBM, la stessa società che ha successivamente costruito i computer. Pesa 5 tonnellate. Può sommare due numeri di 23 cifre in mezzo secondo. Oggi, é un pezzo da museo, come la mia vecchia e cara macchina per scrivere l’Olivetti - Studio 44, sostituita dal  pc  megabyte, che fra non molto, sarà a sua volta sostituito da  una macchina che sa decifrare le emozioni e che ci permette di colloquiare a viva voce e di continuare a scrivere i nostri libri senza l’ausilio della tastiera.

 

 

 

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