Angeli muti

 

Tramando la luce

degli atti compiuti,

aleggiano soffici,

gli angeli muti.

Mutando gl'istanti

di nuvole erranti,

mi stanno vicino

cambiando il destino,

in ascolto o in attesa,

ma senza pretesa

di voli infiniti.

 

 

Labbra socchiuse

 

Parole arroccate,

tra pendici e vallate,

su labbra socchiuse

e pensieri sognanti.

Non ho piu' parole

nè vocali volanti,

che tagliano il suono

di un richiamo perduto.

Ma voci ascoltate,

ancora inzuppate

di cuore e perdono,

non sono che il dono

di stille profuse,

su labbra socchiuse.

 

 

Vite

 

Unione di vite,

travolte e smarrite,

a volte partite.

 

Unione di vite,

diverse e disperse,

dal vortice emerse.

 

Unione di vite,

erranti e assopite,

dal tempo appassite.

 

Unione di vite,

le nostre,

infinite.

 

 

Nero stellato

 

Muto chiarore,

di sogni nel sole.

Muti momenti,

ove anche il colore

del nero stellato,

può esser svelato

da un gesto d'amore,

che tinge e dipinge

di muto splendore.

 

 

IRIDI

Iridi folli,

di luce e poesia,

mi guardano dentro

scoprendo la via

di teneri giochi

e di sogni passati.

Scolpiti nel petto,

non paion l'oggetto

del tempo corrente,

ma di un'insistente

corsa nel vuoto

che trema,

che freme,

che senza catene,

inchioda al momento

e allora le sento

che non le controlli

le iridi folli.

 

OCCHI INFINITI

la fine degli occhi

l'inizio del mare,

non so individuare.

E' fuso,conforme,

disciolto, uniforme

il vedere assoluto

voluto dal cuore.

Negli occhi il chiarore

e il profuso tepore

di momenti d'amore.

La fine degli occhi:

l'inizio di te.

 

ALI

li senti se sali

sugli alti pensieri,

i battiti d'ali,

degli angeli veri.

Frementi, sottili,

leggeri, gentili,

ti sfiorano a pelle,

ma il vento ribelle

li spinge lontano

per giorni,

per anni

dal genere umano.

Se tendi la mano,

ritornino in te

e poi va da se

quel battito d'ali

e allora riprendi

e piano risali.

 

DALLA RIVA

Barche alla deriva,

le vedo dalla riva

di un mare abbandonato

che ti lascia senza fiato.

Eppur non ho scordato

i cantici dell'onde

del verde tra le fronde,

riflessi tra le rocce.

Li sento goccia a gocce

impalpabili e piu' veri

i sogni e i desideri.

Se visti dalla riva,

come barche alla deriva,

li sento già approdati

e dal tempo mai mutati.

Adesso non lo temo,

di prendere quel remo

per raggiungere la meta

che leggera come seta

avvolge il mio destino.

 

 

 

 Tizy Cocolo