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Molti anni fa, il giornalista Giovanni Bianchessi, sulla Provincia di Cremona, così scriveva del maresciallo pittore Diego Cocolo:

-Il maresciallo Diego Cocolo, comandante della stazione carabinieri di Bagnolo Cremasco, ha partecipato con successo a mostre e concorsi.

Molti giudizi stanno cambiando nei confronti degli agenti che a prezzo anche della vita si dedicano alla custodia dell'ordine pubblico. Quante volte, ancora adesso si vede nel carabiniere o nel poliziotto un individuo, uno dei tanti anonimi con un volto ma non un nome, freddo, distaccato, duro, incapace di capire, di perdonare, di commuoversi:     il dovere di un agente implica anche atteggiamenti che possono farlo apparire soltanto un ingranaggio di una organizzazione che ha precisi compiti da svolgere,percio' troppo spesso si dimentica che sotto la divisa c'é sempre un uomo, con tutti i pregi e i difetti connaturali alla natura umana.

Questo uomo ha un cuore, un animo sensibile che può appassionarsi ed emozionarsi. Può avere degli hobby per l'arte. Tra un furto e l'altro, fra un posto di blocco e l'altro, può anche trovare il tempo per esternare la propria sensibilità su una tela.

E' il caso del maresciallo Diego Cocolo, comandante della locale stazione carabinieri di  Bagnolo Cremasco.Nei brevi ritagli di tempo che la sua attività gli consente, egli ama cimentarsi con gli oli e le tele per dare corpo e consistenza a quei paesaggi, agli scorci di natura che l'hanno impressionato in occasione di un viaggio o durante le ferie estive.

Ha incominciato nella verde età a dedicarsi al disegno, prima che alla pittura vera e propria, in Liguria, dove si era trasferito dalla natia Calabria  ; in seguito ha  approfondito le sue conoscenze sotto la guida del maestro Renato Schejola, anch'egli Maggiore dell'Arma in quiescenza ad Alessandria.

Spostandosi da un luogo all'altro della  nostra penisola ,ha avuto modo di conoscere da vicino e di apprezzare le bellezze naturali che si trovano in ogni angolo d'Italia. Lo spirito d'osservazione, coltivato per motivi professionali, lo aiuta a cogliere nella loro essenza i particolari più significativi di un paesaggio montano, di una piazza, di una strada.

L'animo gentile che alberga sotto la divisa austera, i bottoni argentati, le mostrine, cioè gli alamari argentati e i gradi di comandante, rimane estasiato di fronte a queste bellezze e sollecita in lui il desiderio di riportare queste impressioni sulle tele.

Durante i viaggi, in occasione delle ferie estive, il maresciallo Cocolo appronta i suoi quadri in miniatura per poi riprenderli nello studio allestito in un locale della caserma: dipinge per se, per manifestare a se stesso la sua passione per la pittura. E' un hobby, non un lavoro. Diventerà l'occupazione ufficiale quando andrà in pensione. Per ora é solo un diletto. Per diletto partecipa anche a mostre e concorsi. Ha esposto a Genova, Bergamo, Savona, Caravaggio, Alessandria, Bagnolo Cremasco, Crema, Gazzuolo, Castelnuovo di Sotto, Milano e Viadana. Ha pure ottenuto significativi riconoscimenti. L'ultimo in ordine di tempo é il primo premio conquistato a Breda Cisoni alla fine degli anni Ottanta, in un concorso nazionale.

O G G I

Da quando  é entrato a far parte della grande famiglia dei pensionati   , non ha fatto altro che coltivare sempre quella sua vecchia passione, il suo vecchio e grande amore  che é appunto la pittura.

Oltre alla pittura, pratica altri hobby, come per esempio, quello di plasmare la creta e l'escursionismo sui sentieri del Bel Paese. Infatti da oltre 15 anni, con la moglie Adriana, fanno parte della grande famiglia del C A I ( Club Alpino Italiano)  Mantova . Da queste lunghe e meravigliose passeggiate, dove ha modo di conoscere da vicino e di apprezzare le bellezze del paesaggio dolomitico,  oltre al disegno, traccia degli appunti sul suo vecchio taccuino. Si, perché, oltre alla pittura, da alcuni anni, egli si  interessa anche di letteratura. I suoi libri escursionistici, che descrivono i luoghi e le bellezze naturali del nostro meraviglioso Paese, sono illustrati da vivaci acquerelli, che rispecchiano il paesaggio descritto. 

 

 

 

 

 

 

  

Queste passeggiate alpine, sono state definite da Ferdinand Gregorius, " la più meravigliosa favola della storia geologica e della natura che io abbia mai visto".

Come é stato detto e scritto, Cocolo appronta i suoi quadri in miniatura nelle sue escursioni, per poi riprenderli nel suo studio di Campitello(MN), ove vive e lavora.-