MARE CALABRESE

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LEGGENDA DI S. ELIA

 

BIOCCOLI DI NEVE GALOPPANO
VERSO IL VERTICE
L'AVVOLGONO PER CONSERVARLO
SEGRETO , ALL'AGONIA DEL TEMPO.
E INTANTO LE ROCCE ABBRUNITE CANTANO NENIE SOMMESSE , AI CADAVERI D'UMILI FIORI.
UN GIORNO FU GRANDE TRIPUDIO DI DEMONI ESTROSI , AMBIGUI COM'UOMINI.
TENTAVANO SALTI ACROBATICI , SU..SU VERSO IL CIELO.
GIOCAVANO GINCANE TRA I PINI E LE GOLE SCAVATE,SONORE NEI FIANCHI DI PIETRA-
I VORTICI ATTIRAVANO SEDUZIONI ANTICHE DI VERGINI NUDE, DI RAPINE E DI STRAGI.
SUL CARRO DI FUOCO PARTI' DA CANDIDI CONTINENTI
ELIA LIBERATORE .
COMETA IRIDESCENTE ARAVA CIELI TURCHINI, CON VOMERE ARDENTE, VALICAVA GROMME STELLARI
SQUARCIAVA OCEANI DI NUBI MOSTRUOSE.
PIOMBO' SUL REGNO DEI DEMONI , SPINSE A CALCI IMPETUOSI LE FOLLI LEGIONI ALLO STRAPIOMBO ,
CON IMPETO NUOVO LE MANDO' ALTE SUL MARE ,FINO AL VENTRE DI STROMBOLI.
I MONTI SI FECERO SANTUARIO , LE MACERIE DI SECOLI S'ACCUMULARONO RUGGINOSE.
IL SEGNO DEL GRANDE...BRUCIO' RESTO' SULLE ROCCE SCAVATE CON BORDI ANNERITI.
MA NEL CUORE DEGLI UOMINI IL SEGNO DELL'ANTICA TREGENDA BRUCIO' SEMPRE VIVO-
NEI VORTICI NUOVI ...PIGMEI COSTRUIVANO GIGANTI D'ACCIAIO .
NUOVI VEICOLI DI FUOCO SOLCAVANO I CIELI , SBRECCIAVANO GLI ASTRI,
PER NUOVE IMPRESE DEL NULLA.....