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SETTE  COLORI   (di Elio Giacone)ccbal7.gifccbal7b.gif

 

C’era una volta un paese lontano

dove i colori si davan la mano.

Tra tutti il rosso era il più piccolino

e l’arancione gli stava vicino.

Rideva forte il giallo brillante

e il verde lì accanto parlava alle piante.

Alti nel cielo l’azzurro ed il blu

guardavan la terra e stavan lassù.

Più grande e più scuro degli altri era il viola,

ma i sette sembravano una cosa sola

e chi li vedeva nel cielo sereno

diceva: “Guardate, c’è l’arcobaleno !”

 

Giocatori – Almeno una quindicina, ma è meglio se sono di più. Un conduttore-narratore.

Occorrente – Una scatola di pennarelli colorati ogni sette giocatori.

Preparazione – Ciascun giocatore riceve un pennarello di uno dei sette colori dell’arcobaleno. Tutti quanti aprono bene gli occhi e le orecchie.

Regole – Il conduttore inizia a raccontare, lentamente, la “Filastrocca dei sette colori”. Quando un giocatore sente nominare il proprio colore, lo alza e lo tiene bene in alto finché il conduttore, con un gesto della mano, non indica a tutti i pennarelli alzati di scomparire dalla sua vista. La frase finale della filastrocca (“Guardate, c’è l’arcobaleno !”) viene gridata in coro da tutti i giocatori, mentre i colori vengono alzati festosamente verso il cielo. Il gioco può poi essere ripetuto più volte, cambiando la velocità con cui viene narrata la filastrocca oppure (se i giocatori e il conduttore-narratore sono abbastanza abili) l’ordine dei colori all’interno della filastrocca.

Vince – Chi si diverte di più.

 

 

 

click e gioca

miaoooooo..........

c'è  anche  un cartone animato......

 

  

 

 I  GIRASOLI   -storia e gioco-

 di Elio Giacone    "Un ,due ,tre...gioca con me" 

Ed.Elle Di Ci     

dal sito: www.igiochidielio.it 

 

Trentatrè passi ad est di Prato Fiorito (camminando cioè verso il

 punto in cui sorge il sole al mattino) c’è Campogiallo, una grossa

 distesa di terra marrone scuro, che la nebbia dell’autunno colora

 di grigio e la neve dell’inverno dipinge di bianco. Su questa terra,

 in primavera, crescono delle pianticelle verde chiaro che

 spiccano contro il cielo azzurro. 

Quando il sole decide di andare a dormire,

 dipinge il cielo di rosso e le pianticelle diventano allora verde

 scuro, finché il buio della notte non colora poi tutto quanto di 

nero (terra, cielo e pianticelle). Ma allora perché questo posto si

 chiama Campogiallo ? Perché all’inizio dell’estate le pianticelle

 verdi fioriscono e i loro rotondi fiori prendono all’istante il 

 colore dell’unica cosa rotonda che vedono davanti a loro: il sole ! 

C'è persino chi dice di aver sentito uno di questi fiori rivolgersi al 

 sole chiamandolo “Mamma !”, ma è difficile crederci. 

È comunque sicuro che quando il sole è in cielo, i rotondi fiori di 

 Campogiallo non lo perdono mai di vista. Girano il loro dorato 

 faccione,seguendo il cammino del sole fino a quando, 

stanco della  lunga giornata, va a dormire.  

Chi passa vicino a Campogiallo proprio in  quel momento può

 vedere centinaia e centinaia di grossi fiori,  chinare la testa, forse

 anche loro stanchi della giornata trascorsa  o forse un po’ tristi

 perché il loro grande amico se ne è andato. 

 

 

GIOCATORI - Quanti si vuole, con un conduttore.

OCCORRENTE - Un grosso foglio di cartoncino 

e un pennarello giallo.

PREPARAZIONE - Il conduttore disegna sul foglio

 di cartoncino un enorme sole giallo. 

I giocatori si spargono qua e là per il campo di gioco 

 (che non deve essere troppo grande) e si accucciano 

a terra, a testa china.

REGOLE - Il conduttore si muove silenziosamente tra loro. 

Ad un certo punto inizia a fischiettare un’allegra canzoncina 

e solleva contemporaneamente sopra la testa il grosso sole 

giallo: la giornata è incominciata. 

I giocatori devono alzarsi in piedi e voltarsi

 velocemente verso il sole. Il conduttore continua a spostarsi di qua 

 e di là, stavolta tenendo in sole bene in vista, e i giocatori devono 

 fare in modo di essere sempre girati verso di lui, senza muoversi dal 

 loro posto (i girasoli non camminano...). 

Ad un certo punto il conduttore abbassa il foglio di cartoncino e lo

 nasconde dietro la schiena: 

 è scesa la notte. I giocatori si riaccucciano a terra, a testa china, in

 attesa dell’arrivo di una nuova giornata. Chi non si alza in fretta

 all’arrivo del sole o non lo segue durante il suo cammino o non si

 riaccuccia velocemente quando scompare, viene eliminato e va a

 sedersi ai bordi del campo (forse è una margherita, forse un

 papavero o forse un fiordaliso, ma di certo non è un girasole !)

Vince - L’ultimo giocatore (o l’ultimo gruppetto di giocatori)

rimasto in campo, a seguire il sorgere e il tramontare del sole.